lunedì 30 aprile 2007

Serenity



Fermati; fermati ti prego
o tu che danzi.
Fermati e fammi scendere da te
allenta la tua morsa, fammi toccare con i piedi per terra,
fa si che le immagini, i colori possano essere
assimilati dalla mia mente; fa si che non mi perda niente,
e che possa vivere finalmente.
Fermati e lasciami ascoltare il battito del Cuore.

domenica 29 aprile 2007

Wath-up..

Che cosa succede alle persone? Cosa succede a me?
Sono stato abituato a ricercare un qualcosa che neanche io so. Ho un carattere e degli atteggiamenti che fatico a comprendere appieno. Troppi pensieri, troppe aspettative inutili.
Come si fa a vivere e basta? Riprogrammatemi, datemi un nuovo cervello, un nuovo essere e un nuovo cuore. A.I. , un saiborg, datemi la possibilità di essere finalmente perfetto, di non provare dolore e di dare solo gioia….Buongiorno a tutti

Work




…e già ormai sono da un po’ nel mondo del lavoro e pensavo che la frase “Hai voluto la bicicletta?! E mò pedala” fosse solo un buffo modo di dire…he he … invece no. Ognuno è quello che si crea, ed io non sono riuscito a modellare la poca argilla che avevo in modo saggio. Sul lavoro si dice che i problemi privati, la stanchezza, le paranoie vanno lasciate alle spalle, ma non è sempre facile. In special modo quando una collega ti sclera davanti dopo otto ore di lavoro in quota e un ritorno in patria ancora lontano, per una frase (“Passami, svelta, un bicchiere d’acqua”) detta con un tono troppo stanco perché sia gentile. Sono un mostro.
Bisogna pensare, agire e comportarsi sempre nel migliore dei modi, fermo restando che non è necessario che TUTTI ci stiano simpatici, se c’è qualcuno che ci sta sul C…O, ben venga, vuol dire che un po’ di selezione la facciamo anche noi.

sabato 28 aprile 2007

Iniziare..finire…continuare…




Ci sono sempre dei paletti imposti dalla società o semplicemente da un’educazione; io non so quando ho iniziato e non so se inizierò ora, voglio solo riuscire a raccontarvi e farvi sentire un po’ delle “cose” che mi circondano di volta in volta.

Camera d’albergo, notebook sotto mano (il mio nuovo portatile, uno di quei regali, che ti fai per non dover pensare a quanto schifo ti circonda), oggi sono a Sharm el Sheik (domani in un'altra parte del mondo) il Mushaidin ha appena finito di urlare il suo canto (sono le 2.13 Zulu).
Il mio stato d’animo non ha forme ne colori. Mi sono sistemato in questa camera come faccio di solito, ormai la mai casa è me stesso, le camere solo involucri di carta velina, dove poter riporre le mie cose con la subdola speranza che siano al sicuro.