mercoledì 2 luglio 2008

Vola, vola, vola ... quando si vola con il cuore?







Di nuovo a Kiev, dopo qualche ora passata in India.
Ho avuto la possibilità di girare un po’ da solo a New Delhi e sono riuscito a pensare un po’, pur non trovando soluzioni.

Driiiinnnn … Driiiinnnn …

Il telefono della stanza suona, domani si vola presto, cambio di programma.
Non mi interessa partire e volare di continuo, non ho nessuno che mi aspetta.
Cerco in altri quello che dovrei trovare solo in me e poi condividere con altri.

Mi sento uno straniero, ma non so qual è la mia patria. Vorrei tornarci e sentirmi a casa.
Ho degli amici splendidi che mi regalano tante emozioni.

Cerco di dormire …
Tutto, niente, ancora un foglio bianco; chi mi ha rubato i colori?
Non ho pastelli, terre o inchiostri, solo le dita, una testa e un cuore che fa sempre più fatica.




sabato 14 giugno 2008

Evadere, vita ... New York e i sogni.











Ultimo volo per questa rotazione.
Tirare le somme non serve; i momenti sono passati, le Emozioni si sono accavallate le une alle altre e il pourpourì che ne è scaturito mi ha regalato tanti sorrisi.
Quindici giorni a contatto con persone che non conosco. Solo un rapporto di amicizia può salvare una convivenza forzata come questa.
Tante sono le prove affrontate in queste settimane e molte le paure scaturite dagli sbagli.
New York e le sue strade … NY e i suoi parchi, la gente, i modi di fare e i Miei posti sono stati un respiro per la mia anima.
Qui non centra serenità o benessere, ma “registrare” cuore e mente per provare a dargli quel giusto tocco di brio, quella scintilla che tanto serve a passare sopra e voltare pagina.
Sto scrivendo la minuta della mia vita, è piena di errori e scritta velocemente; un giorno riprenderò i miei fogli in mano e scriverò tutto su carta pergamenata con inchiostro pregiato.










giovedì 5 giugno 2008










New Delhi e i clacson, una metropoli e i suoi modi, costumi e colori.
Oggi non voglio parlare, voglio potermi rilassare e imparare da una nuova città.
La gente insistente, ma gentile ti fa scoprire piccoli scorci, ti sbatte in faccia bisogni, necessità e sguardi che mai avrei affrontato.
Mi sento come a scuola, oggi gita al Taj Mahal, piove. Ora è un bene, almeno rinfresca. Quattro ore per arrivare ad Agra e poi lì, macchina in mano e sempre sogni nella testa, i miei sogni, la mia testa. La solita mente sbagliata che riesce comunque a darmi molti sogni per alzarmi giorno dopo giorno.
Occhi bagnati, troppo tempo così. Oggi coperti da un obbiettivo, guardate voi, io vedo offuscato.








sabato 24 maggio 2008







Buon giorno a tutti. Oggi cielo grigio in Italia sopra la mia testa. Salgo su, sempre più su, sopra le nuvole e finalmente trovo il sole.
Filtra dai finestrini e si appoggia sulle pagine di un libro. I miei occhi passano riga dopo riga e il mio cuore sogna storie e momenti che la mia mente legge.
Qualche foto per condividere con voi. Qualche foto per riuscire ad imparare sempre più.




martedì 20 maggio 2008










Ultimo giorno della rotazione. Sono a Bruxelles e ho lavorato tutta la notte.
Non avevo voglia di tornare a casa e stare dietro quattro giorni tra lavare, stendere e aspettare che asciughi tutto, allora sono andato in una lavanderia a gettoni.

Beh … era vuota, solo una vecchina all’interno, parlava solo francese, settantasei anni di donna. Assomigliava molto a mia nonna, sia come aspetto che modi con me.
Mi ha aiutato con le macchine e non si è mai indispettita. Avrei voluto farle capire che mi ha fatto tanto bene al cuore.
Oggi grazie per avermi fatto conoscere Marie.
C’è il sole, andiamo a camminare.
Un abbraccio a tutti.








sabato 17 maggio 2008





Rumore in cabina, sono su un aeroplano scassato, diretto verso Punta Cana, partito da Puerto Plata.
Sono stanco, devastato, ho fatto un volo troppo lungo per le mie forze oggi.
Ho lavorato davanti, non parlo una parola di Fiammingo, ne di Francese, ma i passeggeri sono scesi sempre contenti.




Non ho avuto tempo di pensare a me, ma è stato solo meglio così.
Oggi come una trottola per riuscire a supplire il fatto della mia ignoranza e inettitudine.




È quasi finita la rotazione, finalmente tornerò a lavorare alla mia casa, sono il re di me stesso, ma un cattivo suddito.
Mr. Amsterdam Sum 41
Nowhere Man Natalie Merchant.
Oggi suona così.

venerdì 16 maggio 2008

Sono a Bruges, è da molto che non aggiungo foto al blog.




Sono stato un po’ assente, ma non sono ne una persona semplice, ne facile e i problemi a volte me li creo.





Come ho già detto sono ora a Bruges, in Belgio, esattamente in piazza Markt davanti al Belfort, che è un campanile.
Oggi mi sono regalato un sorriso.











Ho il cellulare scarico e quindi non posso comunicare con l’esterno di me, sono venuto qui da solo.
Come al solito pensavo di passare una giornata morta, da solo, ma ora ho un sorriso.
Non importa ciò che dicono gli occhi e la testa, ora non mi interessa.
“Ci sono molte cose nella vita e ciò che è importante non è l’arrivo, ma il tragitto che si compie”.



Oggi, o almeno ancora per qualche ora non voglio avere pensieri.
Prima di scrivere queste parole su tastiera le ho scritte sul mio fidato Moleskine, la penna me l’ha regalata una signora di un negozio di libri. A voi sembrerà nulla, ma i gesti e i sorrisi della gente sono importanti.
Io sorrido poco, sono sempre impegnato a scoprire qualche magagna invece di godermi la vita, ma sono io e sono così, c’è chi è in dieta perenne, chi compra sesso, chi ha il fegato sempre impegnato dall’alcol, io sono così con i mie pregi e i miei difetti.

Ha smesso di piovere da poco e le campane suonano, le carrozze intorno a me fanno sentire i loro “profumi” e lingue di tutto il mondo si incrociano a dar vita alla sinfonia del caos.









Io sono una parte del caos della vita e sono solo in ogni decisione.
Riprendo il mio percorso, oggi ho tempo per me.
Io sono l’unica persona che può realmente decidere per la mia felicità.
Dag.
Au Revoir.

lunedì 24 marzo 2008

Non ho ancora finito di mettere a posto, ma sento sempre più calore e sicurezza in questa casa.




A volte vorrei che il mio lavoro cambiasse nel momento in cui completo la casa, per potermela vivere. Poi mi soffermo a pensare e mi metto a ridere, “Chi se la può permettere una casa senza questo lavoro? Io No!”.
È dura con questo tipo di vita pensare a una stabilità e farla comprendere a una qualsiasi altra persona. Credo, però, che entrando in questa casa, quando ogni angolo sarà finito, si percepirà un po’ di me e allora non sarà più necessario parlare; ci sarà solo spazio per ridere ed essere sereni.




Dalle foto non si capisce molto, anzi nulla, e sarebbe inutile fare un reportage della casa con solo i muri. È ancora tutta nella mia testa e le idee che vengono dall’esterno sono troppe e forse creano più confusione in quello che realmente sarà. La casa è bella e ci sarà modo di passare del tempo e delle serate piacevoli … lo spero.

sabato 15 marzo 2008

Havana

Voglia di uscire di sentirmi meno stanco, di guardare da solo posti, visi e situazioni. La mia 400D con me; tanta voglia di cambiare.
Tanto caldo e una bottiglia d’acqua per amica. Colori e musica ovunque in un posto che è il mio Nadir.





Oggi è sabato e i miei pensieri non si sono dati un weekend di ferie neanche questa volta. Ogni persona saluta, i bambini giocano a baseball e taluni ti chiedono un “soldino” come carità.





Qui è arrivata completamente l’estate ed è il periodo migliore; ne troppo caldo ne piogge che fanno salire l’afa.
Il mare tempera in modo ottimale.






Ogni persona è motivo di invidia, ogni pensiero è voler cambiare.