giovedì 21 febbraio 2008

Soffitti sconosciuti

Il tempo è l’unica cosa che passa inesorabile, a volte ci si scontra con esso, a volte si gioca assieme a lui e si passa un’esistenza più rilassata, più serena.
In questo mese sono successe molte cose, ma non mi va di parlarne, sono ancora in attesa dei risultati, la vita è un continuo riscontro.




Si sbaglia e si vedono i risultati, si fa qualcosa di giusto e la maggior parte delle volte non ce né si rende nemmeno conto. Siamo stati abituati, siamo stati cresciuti con l’idea della sofferenza e del sacrificio; quando troviamo qualcosa di bello, non ci facciamo tanto caso come quando ci scontriamo con delle problematiche. So che non è per tutti così e un po’ invidio quelli che pensano l’opposto, sono davvero contento per loro.
In questo mese molti soffitti sconosciuti, mi sono sdraiato giorno dopo giorno in stanze che non erano mie, non per ultimo mi sono sdraiato sul pavimento della “mia” casa ad osservare il soffitto (è venuto proprio bene). Mi sono sdraiato sotto la luna e le ho parlato, mi sono sdraiato in mezzo ad una spiaggia affollata di turisti a guardare le nuvole e a chiedermi cosa pensassero. Ogni soffitto un’emozione diversa, ogni istante un pensiero che si accavalla ad un altro.



Se metto insieme tutti i pensieri e provo a catalogarli, per cavarne fuori qualcosa di buono, non risolvo nulla; allora lascio che tutto scorra, uno sopra l’altro, uno accanto all’altro.
Che musica vi gira in testa? Che profumo vi solletica il naso?
Dove pensate che sia in questo momento? Beh naturalmente su di un aereo, questa volta però come passeggero e non come assistente di volo, vado in vacanza. A quanti di voi questa parola fa paura? A me molta, ho paura di investire i miei soldi in qualcosa che mi farà star bene solo per una settimana. E se avessi sbagliato? E se avessi dovuto tenere quei soldi per qualche bolletta non calcolata? E se .. e se … e se …
Se sapessi tutto della mia vita e fossi perfetto avrei già raggiunto il mio obiettivo. Ma sono imperfetto e dovrò ancora sbagliare molto. Per ora vado a passare una settimana cercando di ritrovare tutta la serenità persa, anche se poi la città che lascerò se la riprenderà non mi interessa, ho bisogno di dare e di essere accettato. Sono stanco di pensare e basta.
Cappelliere, luci, bocchette dell’aria, plastica, questo è il mio soffitto sconosciuto di oggi. E il vostro?

lunedì 18 febbraio 2008

Un coccodrillo, si sente goffo sulla terra, riesce ad andarci ma si sente goffo.



Dov’è più veloce?
È più veloce in acqua, nella sua palude, nel suo fiume, dove può muoversi in modo più snello e sciolto.
Ecco io mi sento così, mi sento goffo in questo mondo.
Goffo e … ho l’aggravante di non sapere qual'è il mio ambiente naturale, dovrò muovermi e sarò sempre goffo, sarò sempre li a cercare un qualcosa. Dovrò muovermi e ancora una volta sarò goffo. Non è ciò che mi contraddistingue la goffaggine è un qualcosa di completamente diverso quello che mi identifica. Cerco la fluidità, la perfezione, cerco qualcosa che sia ben definito.



Il coccodrillo è comunque forte fuori dall’acqua, sopravvive perché lo deve fare, perché è l’istinto. È la stessa cosa per noi, per ognuno di noi; ognuno di noi sopravvive perché è l’istinto perché sa che lo deve fare. Ma vorrebbe muoversi meglio, vorrebbe sapere esattamente come muoversi per dare il meglio di se stesso e riuscire a fare tutto ciò che desidera.

venerdì 1 febbraio 2008


Non sono solo e mai lo sarò.
Vorrei solo che il mondo capisse che è meglio avere qualcuno affianco. Qualcuno di cui prendersi cura, qualcuno di cui sentire il profumo della pelle.
Il profumo quello vero, quello che ti fa chiudere gli occhi e spingere il naso su quella pelle.
Ci sono momenti belli e momenti brutti, ma entrambi per me sono tristi.