sabato 1 dicembre 2007






La mia mente vola tra gli alberi e gli sbuffi di vapore caldo del mio fiato. Sono a Central Park e malgrado il freddo sorrido e sono rilassato. Finalmente lo vedo questo parco che è stato ispirazione di film e canzoni.
Lo voglio attraversare tutto, un po’ alla svelta perché non ho tempo, ma tutto. Mi hanno detto che c’è anche una pista di pattinaggio su ghiaccio.







Approposito, ma non ve l’ho scritto, la mia prima pattinata sul ghiaccio a NY sapete dove l’ho fatta? Nel bel mezzo del Rockefeller Center sotto un enorme albero di natale illuminato. Due emozioni contrastanti unite da un sottile velo di malinconia che mi caratterizza. Intendo il pattinaggio che è da sempre la mia passione, su ghiaccio o in linea non mi importa è libertà, è sogno, è momento mio e nessuno c’è quando chiudo gli occhi e sento l’aria sulla faccia, poi li, in quel posto con tutta la gente sopra, che guarda anonime persone che un po’ impacciate o forti con i loro pattini scivolano sul ghiaccio e si godono quell’attimo di vita, è fantastico. Dall’altra parte l’albero di Natale che con me centra proprio poco. Non vado molto d’accordo con il Natale, mi rende terribilmente triste e quando sono al ventitré vorrei chiudere gli occhi e riaprirli al ventotto. Ma a New York il Natale non passa in sordina e soprattutto al Rock Feller Center. Beh c’è stata una cosa che, mentre ero appoggiato alla balaustra della pista aspettando di entrare, mi ha emozionato molto. È iniziata così …
“ mi metto i pattini e, tra la folla, esco. Mi precipito per pattinare su quel ghiaccio, su quella pista. Appena fuori, ad un soffio dalla pista, uno dei ragazzi della security mi ferma e mi dice che stanno per rifare il ghiaccio e quindi tutti devono uscire. Mesto mi metto appoggiato alla balaustra, non distante dalla porticina d’entrata. La gente inizia a farsi sempre meno all’interno della pista, finché non restano che due persone, un ragazzo e una ragazza che si fanno fare qualche foto da soli, senza la folla. Penso tra me e me, carini, ma se si muovono ad uscire mi fanno un favore. Ad un certo punto, dopo un’ultima foto assieme, il ragazzo prende per mano la compagna e la porta al centro della pista, si inginocchia, mette una mano in tasca e ne tira fuori una scatolina. La ragazza si porta le mani alla bocca e dopo qualche movimento delle labbra di lui lei annuisce. Scoppia un applauso.”






Alcuni di voi la troveranno una cosa anonima, altri imbarazzante, altri ancora romantica. Ma io non mi concentrerei tanto sulle emozioni dei due amanti, ma a come vi sentireste voi nel vedere una scena del genere in un posto carico di emozioni. Beh io mi sono sentito bene, ho sorriso e ho sperato di poter essere un giorno io l’artefice di un’emozione così.








Ma torniamo a noi, al nostro parco, anche lì c’è una pista di pattinaggio ed è molto più grande di quella del Rockefeller. Non c’è l’albero di Natale, ma le casse attorno alla pista indovinate che musica suonano? Voi mi direte “Enrico cosa ti aspetti a Dicembre?” ma io vi rispondo, “Cavvoli esistono momenti e momenti, non che in ogni parte del globo si debba essere subissati di fiocchi rossi ghirlande verdi e batuffoli di cotone bianchi per tutto novembre e dicembre!




Comunque Central Park è molto di più che Natale. Puoi perderti dentro le sue stradine, in mezzo ai suoi alberi che sono macchie verdi tra i palazzi.
È davvero enorme, camminavo e volevo andare in ogni posto, in ogni anfratto, ma non avevo tempo. Seguivo un po’ la cartina per orientarmi e un po’ gli occhi per perdermi.














Il vento freddo rattrappiva le mani e la mia Canon resisteva meglio di me alla temperatura. Il cuore dava al cervello impulsi che si riflettevano nell’obbiettivo, o meglio era quello che desideravo. Non è andata proprio come avrei voluto, ma ho visto il grande lago, un albero che avevo visto in una foto, le famiglie con i bimbi che facevano le foto davanti ad alberi che sembravano usciti dal pennello di un pittore … ho visto i miei sogni camminare con me e rassicurarmi.








Central Park è un posto eclettico e stupendo. Spero con le poche foto fatte di donarvi un po’ della sua aria. Respirate con me.