lunedì 11 giugno 2007


“… Una volta tentavo di ribattere, tentavo di spiegarmi – dicevo, per esempio, che non capisco affatto cosa significhi l’espressione ti conosco come le mie tasche. Per me le mie tasche sono sempre state i luoghi dell’imprevisto, piccoli pozzi scuri: non ci trovo mai quello che vorresti, e spesso contengono cose che non pensavi di trovarci. …” Elena Varvello

Ma certo … ora è tutto più chiaro, ora che sono fermo, ora che tutto è immobile vicino a me, ora che tutto non è.
Non è chiaro proprio nulla ed è questo il problema, riuscire a capire e a fare propri i pensieri e i momenti che si passano giorno dopo giorno. Un giorno lungo una vita passato a cercare un pensiero che mi porti lontano da quello che sono.
Smetto di pensare per un secondo e provo a dormire.